giovedì 6 gennaio 2011

3 Gennaio

Dopo colazione carichiamo velocemente le nostre poche cose sul bagagliaio della 308 e ci dirigiamo verso la città nuova, direzione Ifraine per raggiungere Errachidia tra 4 ore e mezza; ma abbiamo fatto i conti senza l'oste, a quest'ora Fes è congestionata da un traffico disordinato e rumoroso ed impieghiamo una buona mezz'ora solo per uscire dall'area metropolitana. Ben presto si apre un panorama del tutto nuovo: i monti del Medio Atlante ci appaiono come per magia tra radure verdi e boschi di querce. Raggiungiamo quota 2000 metri e scopriamo le cime innevate. Sembra di essere in Svizzera piuttosto che nel bel mezzo del Nord Africa! Il culmine lo raggiungiamo ad Ifraine: tetti spioventi, chalet di montagna laghetti e ruscelli...se non lo vedessi con i miei occhi davvero non ci crederei!
In breve riscendiamo a Midelt e da qui inizia un panorama del tutto nuovo: tornanti su montagne rosse brulle con strane stratificazioni e di tanto in tanto qualche wadi. Arriviamo a Rich dove inizia la spettacolare valle dello Ziz, dopo il tunnel dei legionari, alla nostra destra ci appare il fiume, che scorre impetuoso attraverso un letto sassoso scosceso. Arriviamo alla diga che sbarra il fiume e forma un lago azzurrissimo. Siamo nei pressi di Errachidia. Ci fermiamo all'incrocio con la strada per Tinghir, dove consumiamo il pranzo a base di brochettes e patate in un baracchino attorniati da alcuni gatti. Il tempo di provare un nuovo thè alla ruta, e ripartiamo verso la nostra meta: le gole del Thodra . I 130 chilometri che separano Errachidia da Timghir, sono caratterizzati da un panorama bellissimo: un gigantesco altopiano di deserto rosso attorniato da un lato dal Medio Atlante e dal lato opposto dall'Alto Atlante. In breve arriviamo a Tinghir e da qui individuiamo velocemente la stretta strada che scende alle gole del Todhra. Sono le 4 del pomeriggio, in questo momento la luce del sole illumina il palmeto e la valle in modo surreale. Sotto di noi una stupenda vallata con case berbere rossicce, come le rocce circostanti, tra il verde smeraldo del palmeto e l'azzurro intenso del cielo. Ci fermiamo per scattare delle foto e subito un gruppo di bambini ci si avvicina per venderci qualcosa. Continuiamo la nostra discesa al Todrha attraversando villaggi caratteristici. Le donne ed gli anziani sono seduti all'ombra davanti alle loro case ed osservano le poche macchine che passano i bambini giocano in strada. In breve raggiungiamo la gola, che purtroppo è vittima di una cementificazione selvaggia, anche se in armonia con l'ambiente. Una breve passeggiata lungo il fiume e, riprendiamo la nostra auto per raggiungere il ryad da me prenotato. Lo troviamo subito, si raggiunge tramite una strada sterrata a circa un chilometro dal centro del paese. E' una casa berbera con poche grandissime stanze. Siamo accolti calorosamente dal proprietario e dopo aver ordinato la cena andiamo in esplorazione nel centro di Tinghir accompagnati dall'inserviente del Ryad che deve fare la spesa. Tinghir è una deliziosa cittadina berbera, ormai è il tramonto ed i commercianti stanno riassettando la loro merce, il mercato è grandissimo ed occupa tutte le vie del paese; chiediamo ad Abusalam, il nostro accompagnatore se c'è uno speziale, e lui ci accompagna in una piccola bottega, dove il ragazzo ci fa saggiare decine di polveri tra le quali il grasso di balena, usato come sapone infatti ci sorprende il suo profumo intenso. Si è fatto tardi, Abusalam deve riportare la spesa al cuoco, lo aiutiamo a trasportare uova, acqua e pentole. La cena la consumiamo nella bella sala del nostro ryad,arredata con tappeti e divani dai classici colori berberi. Per me il solito Tajine e per i maschietti brochette e patate! Stasera i ragazzi del Ryad ci hanno anche procurato 3 birre!!

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